Perché credere nel domani? di Olimpia Tarzia
“Come nutrire speranza dinanzi ai tanti bambini che perdono la vita nei teatri di guerra, a quelli che muoiono nei tragitti delle migrazioni per mare o per terra, a quanti sono vittime delle malattie o della fame nei Paesi più poveri della terra, a quelli cui è impedito di nascere? Questa grande “strage degli innocenti”,… non può trovare alcuna giustificazione razionale o etica…”
Con queste parole i Vescovi italiani danno inizio al messaggio per la Giornata per la vita 2025.
Quanta verità in tali considerazioni! I conflitti armati e gli scenari di guerra che affliggono il nostro tempo, oltre a seminare morte e distruzione, hanno colpito in maniera devastante soprattutto i più deboli ed indifesi, specialmente i bambini, come sempre accade nelle guerre, ma il mondo globalizzato della comunicazione ci ha abituati all’ascolto descrittivo delle notizie, senza il tempo giusto per fermarsi a pensare, a riflettere sul fatto che non si tratta di numeri, ma di persone, soprattutto di bambini, vittime innocenti che mai e poi mai dovrebbero essere coinvolti in tali brutali spirali di violenza.
Il rischio dell’assuefazione, preludio all’indifferenza, è reale e concreto. Come purtroppo lo è diventato nei confronti dei più di 5 milioni di bambini cui è stato impedito di nascere perché volontariamente abortiti.
Ricordo molto bene le parole di Madre Teresa quando fu insignita del Premio Nobel per la pace: «Tante persone sono molto preoccupate per i bambini che muoiono di fame, ma milioni muoiono deliberatamente per volere della madre. E questo è ciò che è il grande distruttore della pace oggi. Perché se una madre può uccidere il proprio bambino, cosa mi impedisce di uccidere te e a te di uccidere me? Nulla. Il più grande distruttore della pace oggi è l’aborto».
Sono milioni i bambini nel mondo cui non vengono garantiti i diritti umani fondamentali, nonostante nel preambolo della Convenzione internazionale dei diritti del bambino (Onu, 1989), si legga: ‘Il bambino, a causa della sua mancanza di maturità fisica e intellettuale necessita di una protezione e di cure particolari, ivi compresa una protezione legale appropriata, sia prima che dopo la nascita.’
Nel mondo oltre 47,2 milioni di bambini sotto i 18 anni sono in fuga da violenze, guerre, atrocità, maltrattamenti, privazioni, abusi: un numero più che raddoppiato dal 2010 ad oggi.
La vendita e il commercio di bambini dietro minaccia o uso di effettiva violenza, inganno o coercizione, per sfruttarli come lavoratori forzati, schiavi o per l’industria del sesso è un fenomeno ben più ampio di quanto emerga dalle statistiche. E la maggior parte dei minori vittime è priva di protezione adeguata. Cambiano le rotte, le destinazioni e le forme, ma il commercio di esseri umani continua ad esistere: bambini e adolescenti venduti o comprati, rapiti o adescati per essere poi utilizzati prevalentemente nell’industria del sesso, della prostituzione e della pedo-pornografia, ma anche nell’accattonaggio, in attività illegali, nell’ambito delle adozioni illegali e del traffico di organi, in lavori irregolari. La tratta arriva a coinvolgere anche neonati venduti per adozioni illegali a prezzi che possono variare dai 7.000 ai 15.000 euro. Un fenomeno in aumento soprattutto in Europa, quasi raddoppiato negli ultimi 3 anni.
A questo traffico di bambini, va aggiunto l’agghiacciante fenomeno, ancora più sommerso, del traffico di bambini non ancora nati. La rotta degli embrioni congelati e trasportati come bagaglio a mano da insospettabili corrieri, grazie alla complicità di una lunga filiera di favoreggiatori, ognuno con il suo interesse fa il giro del mondo nel viaggio tra cliniche, mediatori, medici e madri surrogate.
Fino a pochi mesi fa, la consistenza della domanda dall’Italia di figli tramite utero in affitto, nei Paesi dove la pratica per gli stranieri è legale, era documentata dalla presenza di numerosissimi siti che presentavano nella nostra lingua i servizi di cliniche specializzate ucraine, spagnole o americane.
Ma non potrà più essere così. Infatti il Senato ha approvato il ddl che rende reato universale la pratica dell’utero in affitto (detto anche maternità surrogata o GPA, gestazione per altri) anche se praticata all’estero da cittadini italiani.
Ma per comprendere meglio la portata della legge, è utile ricordare cosa realmente significa ‘utero in affitto’.
Il più delle volte, la madre surrogata, spesso scelta in un Paese lontano, non ha nessun legame genetico con il bambino che metterà alla luce, in quanto nel suo utero viene trasferito un embrione generato artificialmente dall’ovulo fecondato di un’altra donna: si presta a portare in grembo i figli altrui per disperazione, usata come contenitore e pagata per l’affitto concesso, naturalmente detratto quanto spetta alla struttura che l’ha accuratamente selezionata: non contano i suoi tratti fisici, ciò che conta è che sia una ‘portatrice sana’e che venga ben nutrita e controllata nel suo stato di salute durante i nove mesi di affitto… poi, dopo, può anche sparire e ritornare alla sua grama vita, anzi, deve sparire.
Tra i servizi offerti dalle organizzazioni, oltre alla scelta della madre surrogata, è prevista anche l’assistenza legale per la stipula del contratto: ovvio, perché bisogna pure mettere al riparo i vari ‘committenti’ dal rischio che la ‘donna-incubatrice’, dopo aver per nove mesi condiviso totalmente la sua vita con quella creatura, abbia ripensamenti: sarebbe disdicevole… !
“Ogni bambino ha diritto ad una famiglia”: è sancito in tutte le Carte internazionali dei Diritti. Non mi sembra sia mai stato sancito l’inverso.
E’ anche questo il significato più forte della Giornata per la vita: combattere a fianco dei più deboli, fragili, emarginati, scartati, particolarmente dei bambini, che non hanno voce, siano essi già nati che non ancora nati, perché una società che non difende i bambini è destinata ad un inesorabile imbarbarimento.